PROFUMO DI VANGELO
La serata è ancora calda, ma piacevole e mi godo il tramonto. Il fantasma del coronavirus sembra essersi indebolito e il giardino è bello col suo verde e i colori delle piante e dei fiori. I profumi sono intensi e piacevoli: Il profumo delle siepi, dei fiori, delle rose, degli alberi, dell’erba creano una atmosfera silenziosa e misteriosa.
Poi, improvvisamente, il cuore e la mente volano in missione, nei diversi luoghi dove ho consumato i miei anni giovanili. Penso allo sterminio che farà il virus nelle terre di missione, nelle nazioni povere e poco protette. Entro in una specie di nostalgia triste, e mi sento quasi colpevole.
E il cuore mi domanda: perché sei qui, perché non sei in missione, tra la tua gente in questo tempo di sofferenza, di pericolo e di morte? Ti ricordi di tanti altri profumi in terra di missione? Quei profumi che altri chiamano odori puzzolenti.
Il profumo dei poveri che vivono nei bassifondi delle città, dove la spazzatura sono i loro fiori, dove la gente vive senza acqua, senza fogne, senza luce. Dove la gente, la tua gente, conserva ogni goccia d’acqua come fosse oro. Anzi, per loro è oro.
Molti pensano e dicono che i poveri puzzano. E non si rendono conto che sono le loro parole, pensieri e sentimenti a puzzare. Ricordi quando dicevi che i poveri avevano il profumo di Cristo crocifisso? Non dimenticare mai gli insulti che hai sentito contro i poveri, i fuggiaschi e gli esiliati.
Non usare mai l’indifferenza come deodorante per dimenticare il profumo dei poveri, dei bambini che non hanno niente e deglii anziani che hanno la solitudine per compagnia.
Non abituarti all’odore putrido della violenza e delle guerre. Non dimenticare il fetore della crudeltà che ha trasformato tutto in numeri e statistiche la morte di uomini, donne e bambini innocenti.
E la lista di questi profumi nauseanti poteva continuare ma, all’improvviso, i fiori, che fanno bello il giardino, mi fanno pensare ai profumi dei cuori buoni di tante persone in questi mesi di pandemia, di incertezza e paura.
Quell’essere minuscolo, invisibile e mimetizzato ha distrutto la nostra arroganza e certezze, ha fermato il tempo, ha fermato e travolto tutti. E, inaspettatamente, questo nemico invisibile ha creato un esercito di missionari delle speranza in mezzo a tanto dolore e terrore causato dal virus.
Sono apparsi, come angeli protettori, migliaia di cuori buoni, e sono tornati i profumi della bontà, dell’amore , della solidarietà e sacrificio totale e disinteressato.
Mai, come in questi tempi, mi sono reso conto del buon profumo che sono gli altri con quella fragranza dell’ essere umani e fraterni nuovamente. Abbiamo anche avuto la forza e il coraggio di apprezzare le virtù e talenti di persone vicine o lontane e rivelare a noi stessi come siamo; il bello e il buono che siamo. Abbiamo scoperto anche il profumo della nostra autenticità e trasparenza, senza nascondere le nostre debolezze e vulnerabilità.
Poi si è spaccato il vasetto del profumo più prezioso con la fragranza del servizio e disponibilità. Centinaia di persone, uomini e donne, adulti e giovani, sacerdoti e suore hanno offerto tempo, servizio e talento negli ospedali, nei centri di salute e di ristoro per i più poveri, senza badare a pericoli, e rischiando la loro vita.
Il vero amore non calcola e si dona per creare altro amore, per distruggere il dolore altrui.
Mentre quel virus, che ha seminato tanta morte, sembra perdere forza e allontanarsi, noi dobbiamo continuare a ringraziare e imitare i cuori di coloro che hanno amato fino a dare la vita per gli altri.
Dobbiamo continuare a credere in quella carità che parla di vita e che ci chiede di uscire dalla cantina fredda della noia delle nostre abitudini; e andare incontro a un domani di speranza e di amore profumato di Cristo.
Teresino Serra