S.MARIA, DONNA DELLA SPERANZA
Pensando a questo mese di Ottobre, dedicato alla Vergine del Rosario, mi viene in mente la prima volta che sono andato a Lourdes, poco più che adolescente. Con un gruppo di ragazzi come me, una sera, dopo aver fatto un po’ tardi la notte, girando per le strade della cittadina, abbiamo deciso di andare alla grotta delle apparizioni, e lì sono stato toccato da un’immagine che non credo dimenticherò mai.
Era nel cuore della notte e mentre ci incamminavamo alla grotta ho visto un giovane uomo che spingeva una piccola sedia a rotelle vuota. Era la sedia a rotelle per bambini. Arrivato davanti alla grotta si è inginocchiato, poggiando le sue braccia sullo schienale della sedia, piangendo in preghiera. Probabilmente era un padre, che nel cuore della notte, lasciata la figlia o il figlio ammalato a dormire, ha portato la sua “croce a rotelle” ai piedi di Maria. Si è presentato lì, col suo dramma, ma anche con grande fiducia, da solo, ai piedi di Maria. Io e i miei amici l’abbiamo lasciato lì che pregava, senza muoversi. |
Chissà quante di queste scene, ogni giorno, alla grotta di Lourdes, o in tanto altri luoghi in cui la madre di Dio viene a consolare noi suoi figli, attraverso eventi che superano la nostra comprensione, ma nutrono la fede dei cuori docili. Quanti cammini fatti nel deserto della malattia, nelle strade di missione, nei sentieri del Covid19 senza poter uscire liberamente dalle nostre case. Quante vite vissute nel deserto della povertà, resa più pesante dalla sorgente amara della mancanza di solidarietà. Quanti deserti di disperazione affogati in sorgenti amare di nessuna consolazione. Già, a volte camminiamo come il popolo di Israele nel deserto, cerchiamo dell’acqua e troviamo solo una sorgente amara che non ci disseta (Es 15,22-27). Dio, di fronte alla sorgente amara del deserto, dà al popolo di Israele un bastone che rende dolce, potabile, l’acqua, per riportare un po’ di vita, un po’ di refrigerio. Maria è un po’ come questo bastone che Dio ha offerto nella nostra esistenza. La sua presenza, il suo essere premurosa, il suo intercedere, il suo parlare di noi a suo Figlio Gesù, fa di lei quel bastone che asciuga le lacrime di chi piange. Lei è quella mamma dolce che porta dolcezza alle nostre amarezze, che ci incoraggia quando abbiamo il cuore stanco. Penso spesso a quel papà che si inginocchia ai piedi di Maria appoggiandosi alla piccola sedia a rotelle. Forse chiedeva il miracolo, e Maria ha sicuramente donato il miracolo del coraggio, della forza per resistere. Non lo so! Aggrapparsi a Maria è un po’ come scegliere la strada giusta per raggiungere Dio. Che grande potenza ha questa madre in cielo per ognuno di noi! La sua bontà verso di noi, che viene dalla sua maternità nei nostri confronti, è veramente potentissima. Ci aggrappiamo a Maria perché Maria ci aiuti a diventare come lei. Maria non ha avuto una vita facile, tutt’altro! Eppure la sua vita è segnata dalla serenità dell’abbandono a Dio. Ciò che non riusciamo a fare da soli, con la sua intercessione e aiuto, aggrappati a lei, possiamo farlo. Possiamo veramente arrivare più facilmente a suo Figlio se camminiamo con lei, se la preghiamo sgranando i nostri Rosari, la sua preghiera preferita. La nostra fede è fragile, ma Maria ci è vicina per incoraggiarci, per sostenerci, per consolarci, per farci crescere nella fede anche e soprattutto in un momento di dolore nell’umanità! Quante persone stanno soffrendo a causa del coronavirus. E quanti ammalati ancora lottano per tornare in salute, aspettando un tampone che dia loro una buona speranza! Non dimentichiamo nella nostra preghiera tutti coloro che soffrono. Camminare da soli è disperante, ma insieme come famiglia umana, e con Maria ci si sente come un bambino in braccio a sua madre. E siamo questo: sotto la protezione di Maria siamo figli in cammino verso Dio. (P. M. T. Serra)
PREGHIERA ALLA VERGINE MARIA MISSIONARIA
Santa Maria, donna missionaria, noi ti imploriamo per tutti coloro che, avendo avvertito l’inviato missionario di Dio, hanno lasciato gli affetti più cari per annunciare il Vangelo in terre lontane. Sostienili nella fatica. Ristora la loro stanchezza. Proteggili da ogni pericolo. Dona ai gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri i tratti della tua tenerezza. Metti sulle loro labbra parole di pace e di conforto. Fa’ che la speranza con cui promuovono la giustizia terrena non prevarichi sulle attese sovrumane di cieli nuovi e terre nuove. Riempi la loro solitudine. Rendili testimoni della gioia. Ogni volta che ritornano tra noi, profumati di missione, fa’ che possiamo attingere tutti al loro entusiasmo. Confrontandoci con loro, ci appaia sempre più importante la nostra azione pastorale, più povera la nostra generosità e più assurda la nostra comodità. Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana con quell’ardore che spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina. Comunicaci quello spirito missionario che ci aiuti a uscire fino agli «estremi confini della terra». E anche se la vita ci lega ai meridiani e ai paralleli dove siamo nati, fa’ che ci sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù. Spalancaci gli occhi perché sappiamo scorgere le afflizioni del mondo. Non impedire che il clamore dei poveri ci tolga la quiete. E liberaci da ogni egoismo e indifferenza. Amen. (Don Tonino Bello)
Tutte le foto presenti sono state prese da Internet, pertanto non mi è stato possibile determinare tutti gli eventuali proprietari dei diritti. Se ritenete di essere gli autori originali di qualsiasi immagine, comunicatemelo e con il vostro consento provvederò a menzionare il vostro detentore del copyright e la fonte da cui è tratta. grazie della comprensione e collaborazione.