ESSERE DONNA
Giornata Internazionale della Donna
Ariana Fallaci scrisse che essere donna è affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Ariana Fallacci sembrava un maschiaccio quando parlava e quando scriveva, invece era una donna di una sensibilità profonda. Era una donna! A lei non piaceva celebrare la giornata internazionale della donna, anche se si è sempre battuta per i diritti della donna, particolarmente della donna “dimenticata e discriminata”. Diceva: “Contempla tua mamma e celebra la festa della donna 365 volte all’anno. E 365 volte all’anno celebra il cuore della madre dei tuoi figli. Guarda la donna col cuore e vedi dignità. Guarda tua mamma e vedi dignità, guarda la donna che hai sposato e vedi dignità, guarda la tua compagna o amica col cuore e vedi dignità. Se poi contempli il volto divino della nonna, ti accorgi che ogni ruga sul suo volto parla di amore e di un’infinità di sacrifici. Se ami davvero la donna, celebrala ogni giorno”. La Fallaci, soprattutto, andava contro quella mentalità di maschilismo arrogante e puerile che, per secoli e secoli e anche ai nostri giorni, ha offuscato la dignità della donna; quel maschilismo che guarda la donna come cosa e non come persona sacra. Spesso è anche costante l’esaltazione della loro bellezza, vista però come semplice ornamento fisico, destinato a diventare materia commerciale negli spot televisivi, accanto ad altri oggetti di lusso. La donna è sacra perché nel suo cuore abitano virtù come la delicatezza, la costanza, la generosità nei sentimenti, la compassione, la tenerezza e l’intuizione. “Ci sono certe cose dove l’occhio femminile vede sempre più acutamente di cento occhi maschili” (Gotthold E. Lessing ).
DISCRIMINAZIONI ANTICHE
Eppure propria nella mentalità rabbinica la dignità della donna non era calcolata. La donna non aveva nessun valore ed era proprietà del marito. In ebraico marito (ba’al) vuol dire “proprietario” e moglie (be’hulah) vuol dire “posseduta”. La donna era strumento per assicurarsi una discendenza. Ogni mattina l’ebreo praticante recitava nella sua preghiera: “Benedetto Tu, nostro Dio, che non mi hai pagano. Benedetto sei tu che non mi hai creato schiavo e benedetto sei tu che non mi hai creato donna”. Allo stesso tempo i rabbini dicevano anche che la donna lavora sempre anche mentre parla; che la donna non riesce a stare seduta in casa senza far niente.
LODE ALLA DONNA NELLA SAPIENZA BIBLICALa Bibbia e il Talmud (manuale di spiritualità ebraica la cui parola significa libro o studio) proclamano la bellezza e la grandezza della donna: “Stai molto attento a far piangere una donna, perché Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, no dai piedi perché dovesse essere dominata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata”. E nel libro dei proverbi troviamo una lode per la donna attenta e attiva: “Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito, e essa gli dà felicità tutti i giorni. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. neppure di notte si spegne la sua lucerna. Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia. Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c’è dottrina di bontà”. ( Proverbi 31,10-31) |
LA DONNA NEI VANGELI
In un contesto culturale, dove la donna veniva continuamente discriminata, non può non sorprendere l’eccezionale rilievo che le donne hanno nei vangeli. Le donne nei vangeli vengono presentate come coloro che per prime hanno saputo accogliere e comprendere il Signore: dalla madre, grande non perché ha dato alla luce Gesù, ma perché ha saputo diventare discepola del figlio, a Maria di Magdala, prima testimone e annunciatrice della risurrezione del Cristo. Se i discepoli maschi scomparvero di scena al momento della crocifissione, le uniche testimoni della sua morte “erano alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salomé. ” (Mc 15,40-41). Gli evangelisti affermano che le donne oltre che seguire Gesù lo servono. Di nessun discepolo è detto questo.
UN FUTURO PIÙ FEMMINILE
Camminiamo verso un futuro in cui molte donne leader eserciteranno i propri ruoli con la propria identità, senza la tradizione di una cultura incentrata sull’uomo, libere nella propria individualità.
Arriva il tempo per aprire le porte a tutte le iniziative che danno alla donna una centralità. Il mondo ha bisogno della donna, oggi più che mai, per mettere le basi per una società migliore.
Siamo all’inizio di un cambiamento epocale con la speranza di più presenze femminili in ogni ambito. Oggi le donne sono presenti nella società, nel mondo dell’impresa, nelle università, nella magistratura, nella pubblica amministrazione, nella ricerca scientifica, nel governo, svolgendo lavori molto specializzati e di un certo peso. Anche la chiesa, che è stata una madre mascolina per molto tempo, è chiamata ad aprire le porte alla possibilità per le donne di avvicinarsi al cuore della vita ecclesiale e poter partecipare ad una ministerialità più attiva. Le donne possono inventare forme nuove che arricchiscono la chiesa nell’apostolato ed evangelizzazione. Purtroppo però la situazione della donna non è positiva in tutto il mondo. Non dobbiamo dimenticare le donne meno fortunate, che vivono emarginate in tutto; è necessario impegnarci per aiutarle a migliorare la loro condizione affinché possano, un giorno, vivere in condizioni più giuste e più umane. Il simbolo della festa della donna è la mimosa, la pianta che fiorisce in inverno e annuncia la primavera. Col suo colore vivace presenta vitalità, e serenità; ed è un colore giallo gioioso che proclama tempi nuovi per la donna; annuncia anche che la donna deve esser onorata per la sua capacità di esser madre, moglie, figlia e speranza nella società. Nella bibbia leggiamo che Dio creò la donna per essere immagine del suo cuore materno e creò l’uomo per essere immagine del suo cuore paterno. Uomo e donna insieme sono la fotografia del Dio della vita.
P. Teresino Serra