Sud Sudan
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Responsabile:
Fr. Ayih Teko Dugbe Fafa – Fischnaller Erich
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                                                                      15/06/2018
“Carissimi vi segnaliamo che abbiamo acquistato la macchina con il vostro aiuto.
In questo modo possiamo svolgere le attività educative e formative con i rifugiati che abitano nei campi e con la gente della comunità locale di Kajo Keji (Sud Sudan)”.

Fr. Ayih Teko Dugbe Fafa

 

I missionari comboniani vivono a Kajo-Keji (Sud Sudan) dal 1996, come prima congregazione missionaria nella parte meridionale del Sud Sudan.
Nel dicembre 2013, è scoppiata la guerra civile con le due fazione opposte tra presidente e vice, che ha coinvolto tutto il paese e influenzato anche l’area di Kajo-Keji.
Qui i missionari comboniani svolgono attività di promozione e sviluppo della gente del Sud Sudan.
Con l’arrivo della guerra civile, tutti gli abitanti della zona, hanno abbandonato la loro terra e i loro pochi averi, per fuggire nei campi rifugiati di Palorinya e Adjumani nel nord dell’Uganda.
Fuggivano per la loro situazione di insicurezza dopo le voci che sarebbero stati attaccati da gruppi armati che si opponevano al governo del Sud Sudan – con tutte le terribili conseguenze che tali conflitti portano alla popolazione.
La realtà dei rifugiati sudanesi nei campi del nord Uganda è difficile e frustrante. Le persone stanno cercando di stabilirsi nella zona. A loro si provvede del cibo, come il mais, sorgo, fagioli e olio da cucina, ma in quantità appena sufficiente per sopravvivere
Anche le case dei missionari sono state saccheggiate e quindi come i “pastori” hanno deciso di seguire il loro “gregge” (popolo sud sudanese), spostando la loro dimora a Moyo, per poter continuare a lavorare con la gente rifugiata nei campi.
Nei campi svolgono attività formative ed educative, non solo con la gente che popola i campi ma anche con la gente della comunità locale. Inoltre aiutano i rifugiati, in particolare, ad elaborare il trauma della guerra.
Svolgono quindi attività che contribuiscano a dare una speranza per un futuro migliore a persone che si sono viste portare via tutto dalla guerra.
I Missionari Comboniani che svolgono il loro servizio, spostandosi da un campo rifugiati ad un altro, avrebbero bisogno di acquistare un auto. L’auto consentirebbe loro di spostarsi con maggiore sicurezza da un campo all’altro e consentirebbe di proseguire nelle attività descritte sopra.

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