(PROG.N.AF149)
Padre Marco Vailati dalla missione ci scrive:
invio alcune foto della giornata di ieri 20 novembre 2022, dove con tanta gente presente abbiamo fatto la posa della prima pietra del Centro di Salute dedicato a Giuseppe Ambrosoli, in concomitanza con la sua Beatificazione in Uganda.
Penso e spero dopo aver ultimato le pratiche burocratiche poter dare inizio alla costruzione del Centro.
Un grazie di cuore a tutta la Direzione di Fondazione Nigrizia e ai suoi benefattori.
Con stima e riconoscenza.
P Marco Vailati
CIAD
Kilwiti (12 km²) è una zona della città di N Djamena, capitale del Ciad, situata esattamente nel 7° arrondissement (circoscrizione). È un quartiere sorto da pochi anni e destinato a espandersi molto, ma è senza alcuna struttura né infrastruttura. Le famiglie che vi abitano sono famiglie cristiane, originarie del sud, che abitavano prima in centro-città e che qui hanno potuto comperare un piccolo pezzo di terra su cui costruire. Vivono molto povere in casette costruite in mattoni di terracotta e coperte di lamiere. La temperatura ambiente è solitamente molto alta, fino a raggiungere facilmente i 40 gradi.
Le mamme mantengono i loro figli con il piccolo commercio, quello praticato sulla strada. Mentre gli uomini, operai poco qualificati, vivono di lavori precari. Molti sono i giovani che arrivano dalle province interne del Ciad in cerca di lavoro e fortuna. Il che fa di Kilwiti un quartiere multietnico e multiculturale. Tra i nuovi arrivati anche tante giovani ragazze in età scolare che dal sud risalgono verso la capitale in cerca di un lavoro. E che spesso si ritrovano a servizio in condizioni miserevoli, in famiglie di religione musulmana.
L’accesso alla salute è offerto dagli ospedali pubblici, ma la mancanza di personale preparato e la cattiva gestione rendono i servizi che erogano insufficienti a rispondere positivamente ai bisogni della popolazione. Kilwiti non ha al momento accesso né all’acqua né alla corrente elettrica. Non ci sono fogne, come non ci sono canali di scolo e di scarico delle acque reflue. Questa mancanza di igiene è fonte di tante malattie. Non esiste un centro di salute per accogliere e curare i bambini i cui genitori hanno avuto a che fare con il Covid-19. E la mancanza di un centro di salute (detto anche dispensario) crea tanti problemi. Se un bambino di Kilwiti si ammala, deve percorrere a piedi o in mototaxi 5 o 6 km per raggiungere un centro di primo soccorso.
Con la creazione di questo centro sanitario ci è possibile sopperire, in parte almeno, alla mancanza di strutture sanitarie. Il centro sanitario sarà gestito dai responsabili della zona pastorale attraverso la commissione della pastorale della salute emanazione del Consiglio pastorale.
L obbiettivo generale del centro di salute è assicurare l assistenza sanitaria a quei bambini rimasti orfani o molto impoveriti per via dei genitori vittime del coronavirus, garantendo loro il pieno sviluppo umano. Il Centro avrà due sale di consultazione, una sala di cura, una sala di conservazione dei vaccini, una sala di osservazione e una farmacia.
Il costo totale della costruzione è di 50milioni di franchi Cfa (la moneta locale) corrispondenti a 76 mila euro circa (49.818.280 f Cfa equivalenti a € 75.947,47 ).